venerdì 22 aprile 2011

Lettera alle Regioni per il riconoscimento della Sindrome di Dravet





http://www.facebook.com/pages/Sindrome-di-Dravet-Gruppo-Famiglie/181456501883859
http://www.fiepilessie.it/

A: Governi regionali e assessorati regionali alla Sanità

PC: Ministero della Salute; Istituto Superiore di Sanità; Consulta Nazionale Malattie
Rare; UNIAMO FIMR;

Centro Nazionale Malattie Rare Fax 06 49 90 43 70
Ministero della Salute Fax 06 59 94 27 39

La presente fa seguito alla Lettera comune alle Regioni, inviata il 4 marzo, avente per oggetto
“Richiesta di riconoscimento e di attribuzione di un Codice di Esenzione Regionale per le
Malattie Rare non ancora inserite nell'Allegato 1 del DM 279/01”
.
Abbiamo infatti aderito all’iniziativa promossa da Diritti Non Regali per i Malati Rari.

Segnaliamo ora nello specifico, la patologia di cui in appresso, fornendo le informazioni del caso,comprovanti, inoltre, la rarità della medesima per la quale, lo scorso 11 giugno 2007, la LICE –Lega Italiana contro l’Epilessia, con lettera a firma del Prof. Bernardo Dalla Bernardina, aveva presentato domanda presso il Ministero della Salute per il riconoscimento della Sindrome di Dravet quale malattia rara. In merito a questa domanda non risultano risposte.

Siamo un gruppo di persone facenti capo a : “Gruppo Famiglie Dravet” della FIE (Federazione
Italiana Epilessie).


I nostri figli sono affetti dalla patologia denominata SINDROME di DRAVET detta anche
(EPILESSIA MIOCLONICA SEVERA DELL’INFANZIA).


Sindrome di Dravet- Gruppo Famiglie http://www.facebook.com/home.php#!/pages/Sindromedi- Dravet-Gruppo-Famiglie/181456501883859
www.fiepilessie.it
 
Tale patologia comporta:
crisi convulsive (cloniche o tonico-cloniche) generalizzate o unilaterali febbrili e afebbrili che insorgono nel primo anno di vita. Spesso queste crisi sono lunghe o molto lunghe (fino a più di un’ora) e necessitano un trattamento d’urgenza (somministrazione rettale o in vena di un anticonvulsivante).
Sussiste un permanente rischio di stati di male. A tali tipi di crisi se ne aggiungono altre quali crisi miocloniche, assenze atipiche, crisi focali. Esse possono essere provocate dalla febbre, da fattori ambientali quali luminosità eccessiva o intermittente, patterns, sforzo fisico, eccitazione, emozione.
Alle crisi si affianca un globale ritardo dello sviluppo psicomotorio (difficoltà di attenzione e di linguaggio, atassia, deambulazione scoordinata, imprecisione dei gesti fini, tremori alle estremità), disturbi del comportamento (iperattività, ostinazione, op positività, sostituite negli anni da grande lentezza con perseverazioni) e si possono osservare dei tratti autistici.
I disturbi del linguaggio inducono difficoltà di comunicazione che rendono difficile la socializzazione.
Mentre i disturbi dell’attenzione limitano fortemente l’apprendimento.
Raramente si può osservare una certa tendenza all’aggressività ed una evoluzione psicotica.
Esiste un rischio di decesso precoce legato a “morte improvvisa inspiegata” (SUDEP), stati di male, infezioni respiratorie e incidenti (per es. annegamento).
Al fine di monitorare la patologia vengono periodicamente eseguiti elettroencefalogrammi (EEG), esami biologici e valutazioni longitudinali psicologiche e neuropsicologiche.
Il deficit cognitivo, i disturbi del comportamento e della personalità, comportano gravi conseguenze sulla qualità della vita dei pazienti e sulla loro socializzazione.
Si rende necessaria una loro presa in carico globale con aiuti pedagogici, logopedici, psicomotori, fisioterapici e un sostegno psicologico del nucleo famigliare.
La Sindrome di Dravet è una epilessia farmaco resistente e pochi farmaci sono realmente utili. I più prescritti sono lo stiripentolo ( non in commercio in Italia), il valproato, il clobazam, il clonazepam ed il topiramato che permettono solo un parziale e transitorio controllo delle crisi.
In caso di insuccesso dei farmaci si può optare per la dieta ketogenica. In caso di crisi convulsiva, per evitare che si prolunghi e diventi stato di male, viene utilizzato il diazepam per via rettale.

Gravità clinica:
Trattasi di patologia severa, cronica, non rispondente ai farmaci.
Spesso si rendono necessari ricoveri presso strutture ospedaliere a causa del ravvicinato ripetersi delle crisi o per l’insorgenza di stati di male.
Si possono manifestare problemi ortopedici (cifoscoliosi, piedi piatti), in alcuni casi la loro gravità è tale da compromettere la deambulazione e rendere necessario l’uso della sedia a rotelle.
Allo stato attuale non esistono opzioni chirurgiche.
I pazienti si presentano con un handicap globale motorio e cognitivo che impedisce una vita indipendente.
La gravità del quadro clinico, sia sotto il profilo epilettologico per l’elevata frequenza critica, sia sotto il profilo dello sviluppo psicomotorio per il ritardo cognitivo e la compromissione delle competenze motorie, riduce in maniera severa l’autonomia dei pazienti affetti dalla sindrome tanto che non sono in grado di compiere gli atti quotidiani in assenza di una assistenza continuativa. 
Si hanno inoltre grandi difficoltà nell'inserimento dei bambini in ambienti comunitari (esempio asili nido, scuola dell'infanzia) per l'elevato rischio di trasmissione di infezioni che possono essere fattori scatenanti le crisi.

Alcuni Centri di Riferimento in Italia, oltre a quelli già catalogati in Orphanet, sono:
Ospedale Fatebenefratelli (Milano) - Centro Regionale per l’epilessia dell’età evolutiva;
Az.Ospedaliera Univ.Integr. di Verona;
Istituto Neurologico C.Besta (Milano) ;
Istituto Neurologico C.Mondino (Pavia);
Policlinico Le Scotte (Siena);
Ospedale Pediatrico Meyer (Firenze);

Progetti di ricerca:
Il dipartimento di Neuroscienze “Mario Negri” (Dott. Annamaria Vezzani), in collaborazione con i
medici dell’Istituto Carlo Besta, sta lavorando sui processi infiammatori che entrano in gioco nelle crisi febbrili della SD.
Massimo Mantegazza, PhD, a Milano e Nizza (Francia) esegue in vitro studi di neuroni derivati da
un modello di topo con canali del sodio difettosi.
A questi progetti se ne affiancano altri sia in Italia che all’estero.
I trattamenti sono esclusivamente sintomatici nel tentativo di controllare le crisi.
 
Onerosità costo trattamento:
è equiparabile ai trattamenti già previsti per altre patologie. Questo, dal punto di vista della "presa in carico" da parte istituzionale.
Per quanto attiene, invece, ai costi attualmente a carico dei pazienti, sono:
diazepam rettale, clobazam, nitrazepam, antipiretici in quanto non riconosciuti quali attinenti la patologia, ausili e supporti di vario tipo (caschetto paracolpi, plantari) che, al momento, restano un'opzione per quanti possono far fronte a detti oneri.
Rimangono, parimenti, a carico delle famiglie che possono farvi fronte, tutte le terapie di riabilitazione cognitiva e motoria.
Quanto sopra è lesivo del diritto alla tutela della salute, costituzionalmente sancito.

L’assenza di riconoscimento della patologia, comporta anche gravi problemi sul piano dei rapporti di lavoro e – per quanti sono in età scolare- sul piano dell’ assistenza scolastica, in quanto vengono a mancare tutele e diritti di norma connessi ai portatori di patologie codificate.
Questo crea discriminazione rispetto ai portatori di patologia riconosciuta e significative diversità di trattamento tra regione e regione.
La mancanza di riconoscimento penalizza inoltre la patologia riguardo alle possibilità di finanziamenti dedicati nell’ ambito della ricerca.
Penalizza altresì la formazione, iniziale ed in itinere,degli operatori sanitari, con inevitabili ricadute negative sui pazienti e sui costi di sistema.

Prevalenza:
l’incidenza nella popolazione è stimata da1/20.000 a 1/40.000 nati, ma non esistono studi epidemiologici italiani sull’incidenza della patologia

Bibliografia scientifica inerente la patologia :
- Akiyama M, Kobayashi K, Yoshinaga H et al, 2010 : A long-term follow-up study of Dravet
syndrome up to adulthood. Epilepsia, 51:1043–1052
- Berkovic S, Harkin L, McMhon JM et al. De novo mutations of the sodium channel gene SCN1A in
alleged vaccine encephalopathy: a retrospective study. Lancet Neurology, 2006; 5: 488-492
- Caraballo R, Tripoli J, Escobal L et al, 1998: Ketogenic diet: efficacity and tolerability in
childhood intractable epilepsy. Rev Neurol (spanish), 26: 61-64
- Chieffo D, Ricci D, Baranelli G et al, 2011: Early development in Dravet syndrome; visual
function impairment precedes cognitive decline. Epilepsy Research, 93:73-79
- Chiron C, Marchand MC, Tran A et al, 2000 : Stiripentol in severe myoclonic epilepsy in
infancy : a randomized placeb-controlled syndrome-dedicated trial. STICLO study group. Lancet
11 nov: 356 (9242): 1638-1642
- Dalla Bernardina B, Colamaria V, Capovilla G et al, 1983: Nosological classification of epilepsies
in the first three years of life. In: Nistico G, Di Perri R, Meinardi H (eds) Epilepsy: an update on
research and therapy. New-York, Alan Liss; pp. 165-183
- Depienne C, Bouteiller D, Keren B et al, 2009 : Sporadic infantile epileptic encephalopathy
caused by mutations in PCDH19 resembles Dravet Syndrome but mainly affects females.PloS
Genetics, 5, 2: e1000381
- Dravet C. 1978 Les épilepsies graves de l’enfant. Vie Méd 8, 543-548
- Dravet C, Bureau M, Guerrini R, et al, 1992: Severe myoclonic epilepsy in infants. In: Roger J,
Bureau M, Dravet C, Dreifuss FE, Perret A, Wolf P (eds) Epileptic syndromes in infancy, childhood
and adolescence (2nd edn), London: John Libbey. pp 75-88.
- Dravet C, Daquin G, Battaglia D, 2009: Severe myoclonic epilepsy of infancy (Dravet syndrome).
In: Nikanorova M, Genton P, Sabers A (eds) Long-term evolution of epileptic encephalopathies,
Montrouge: John Libbey Eurotext. pp. 29-38.
- Durà-Travé T, Yoldi-Petri ME, Gallinas-Victoriano F, 2007: Epilepsy in children in Navarre,
Spain : epileptic seizure types and epileptic syndromes. J Child Neurol 22 : 823-828
- Guerrini R, Tonnelier S, D’Athis P et al, 2002: Stiripentol in severe myoclonic epilepsy in
infancy (SMEI): a placebo-controlled trial. Epilepsia 43 (Suppl.9): S155
- Hurst DL, 1990: Epidemiology of severe myoclonic epilepsy of infancy. Epilepsia
31: 397-400
- Jansen FE, Sadleir LG, Harkin LA et al, 2006: Severe myoclonic epilepsy of infancy (Dravet
syndrome): recognition and diagnosis in adults. Neurology 67: 2224-2226
- Marini C, Scheffer IE, Nabbout R et al, 2011: The genetics of Dravet Syndrome. Epilepsia
supplement, in press
- Ragona F, Brazzo D, De Giorgi I et al, 2010: Dravet syndrome. Early clinical manifestations and
cognitive outcome in 37 Italian patients. Brain Dev 32: 71-77
- Ragona F, Granata T, Dalla Bernardina B et al, 2011: Cognitive development in Dravet
syndrome: a retrospective, multi center study of 26 patients. Epilepsia 52: 386-392
- Sakauchi M, Oguni H, Kato I et al, 2011: Retrospective multi-institutional study of
the prevalence of early death in Dravet syndrome. Epilepsia Suppl. In press.
- Striano P, Mancardi MM, Biancheri R et al, 2007: Brain MRI findings in severe myoclonic epilepsy
of infancy and genotype-phenotype correlations. Epilepsia 48:1092–1096
- Yakoub M, Dulac O, Jambaqué I et al, 1992: Early diagnosis of severe myoclonic epilepsy in
infancy. Brain Dev 14: 299-303

La patologia risulta nella banca dati di Orphanet classificata con il codice ORPHA 33069 e OMIM
607208
http://www.orpha.net/consor/cgibin/ Disease_Search.php?lng=IT&data_id=10307&Disease_Disease_Search_diseaseGroup=dravet&D isease_Disease_Search_diseaseType=Pat&Malattia(e)/%20gruppo%20di%20malattie=Epilessiamioclonica- grave-del-neonato--Sindrome-di-Dravet-&title=Epilessia-mioclonica-grave-delneonato-- Sindrome-di-Dravet-&search=Disease_Search_Simple

www.lice.it

La patologia è riconosciuta negli USA da NORD (National Organization for Rare Disorders)
http://www.rarediseases.org/search/rdbdetail_abstract.html?disname=Dravet%20Syndrome

Non essendo in previsione l’aggiornamento del Registro Nazionale Rare, poiché il relativo provvedimento di contesto (la revisione dei LEA) è da tempo bloccato presso il ministero del Tesoro, ci rivolgiamo alle Regioni, quale realtà territoriale ed istituzionale di riferimento per la tutela della salute dei cittadini, per chiedere l’ inserimento della patologia nei rispettivi Elenchi Regionali delle Malattie Rare, con uno specifico Codice di Esenzione Regionale, affinché i pazienti che ne sono afflitti ottengano il medesimo trattamento e le medesime tutele dei portatori di patologia rara riconosciuta.

Restiamo a disposizione per approfondimenti.

Milano 18 aprile 2011

Il Presidente della FIE
Rosa Cervellione


Campagna per le Malattie Rare non riconosciute
Diritti Non Regali per i Malati Rari
dirittinonregaliperimalatirari@gmail.com

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